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venerdì 7 febbraio 2014

Vin de Champagne

Seconda puntata dedicata allo Champagne.

Samuel Cogliati ci guida alla scoperta di piccoli vigneron, che si differenziano dalle grandi maison per il limitato numero di bottiglie prodotte, e per la tecnica di produzione (Champagnisation Artigianale).
Inoltre questa volta abbiamo assaggiato prodotti provenienti da zone "periferiche" delle più rinomate zone di produzione, Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Cote de Blancs e Cote de Bar - Aube -

Nel caso di questo tipo di produzione, si parla di "Vin de Champagne", per rimarcare la differenza tra ciò che è frutto di una produzione su larga scala (Champagne-Grandi Maison) e ciò che è prodotto artigianalmente, che è contraddistinto da una propria personalità molto più spiccata e, proprio per questo, dotato anche di una complessità maggiore e una non immediata comprensione al momento della degustazione.
Tutti questi aspetti ci pongono davanti non ai soliti, pur eccezionali, Champagne, ma a qualcosa che fa risaltare il carattere proprio del vino di partenza; qualcosa che va al di là della classica degustazione di un vino spumante.

I passaggi chiave della Champagnisation Arigianale:

1. Fondamentali, come spesso si sente dire, la sanità delle uve e le tecniche di lavorazione del vigneto (no diserbo, chimica...ecc) con un occhio alle rese contenute, anche se qui in Champagne per resa contenuta si intende <10000 kg/ha soprattutto per lo Chardonnay, in quanto a differenza di altre zone, qui è sempre importante avere tanta uva, in quanto la completa maturazione è difficile da ottenere.

2. I "Vin Claire", cioè le basi spumante, è importante che siano ottenute con pressatura frazionata, e soprattutto, devono essere frutto di lunghe fermentazioni con lieviti indigeni; quindi il processo è molto più complicato e da tenere sotto stretto controllo.

3. Per quanto riguarda la spumantizzazione, è fondamentale:

- un tiraggio molto tardivo (da Aprile in poi) 
- un lungo affinamento "sur lattes" cioè sulle fecce (>24 mesi)
- osservare un periodo di riposo (3-6 mesi) tra sboccata e commercializzazione

4. Ultimo, ma non meno importante, aspetto è quello che riguarda l'autenticità. Vale a dire privilegiare un singolo Cru, uve di una sola annata, e usare bassi dosaggi, o non dosare il vino dopo la sboccatura

Queste sono le caratteristiche tecniche per produrre uno Champagne "artigianale"; uscendo dai tecnicismi, e trovandoci davanti i 6 vini alla cieca, partiamo per un bel viaggio, passando dalla teoria alla pratica!


Abbiamo assaggiato:

1. Champagne Brut "Polisy" 2005 - Andrè Beaufort

Da Chardonnay e una parte di Pinot Nero, colpisce per dei profumi leggermente fruttati come gelatina di frutta, ma anche vegetali, di erba appena tagliata, e speziati, di liquirizia.
All'assaggio ha una tenera cremosità e buana morbidezza, con richiami di mandarino e liquirizia e una bella acidità nel finale; davvero di grande bevibilità!

2. Champagne Extra-Brut "Resonance"- Marine Courtin

Molto particolare, da uve Pinot Nero, all'olfatto è vegetale e balsamico, menta, timo, rosmarino con leggeri sentori animali (davvero particolari!?!?!). All'assaggio è ancora più caratteristico, Co2 molto più irruenta del precedente, con acidità e sapidità più marcate; davvero grintoso e vivace!!

3. Champagne Brut Blanc de Noir "Vieille Cuvée" - Alain Couvreur

Assemblaggio di Pinot Nero e Pinot Meunier, secondo me, il più complicato da capire. Si apre con profumi vinosi molto forti, che ricordano la grappa, e decisi sentori di pane nero e lievito, che si intersecano a erbe officinali e anice. Al palato, riprende spezie e aromi sopra descritti con un buon equilibrio tra morbidezza e acidità. Non facile da bere!..ma interessante!

4. Champagne Extra-Brut "Les 7" - Laherte freres

Prodotto con tutti i vitigni permessi dal disciplinare; i classici (Pinot Nero e Meunier, Chardonnay) e  i vitigni minori (Pinot Bianco-Arbanne-Petit Meslier-Fromentau). Profumo intrigante, scorza di lime, anice, erba fresca; leggeri sentori di idrocarburi e zucchero filato. Gran bella struttura e acidità, leggera dolcezza nel finale. E' il più diretto, schietto..e il mio preferito!

5. Champagne Extra-Brut Grand Cru "Complantee" - Agrapart et fils

Stesso uvaggio del precedente, ma all'esame olfattivo e gustativo è completamente diverso; i profumi sono di pane fresco al latte, di pasticceria, floreali e si hanno sentori iodati. Fantastico al palato; setoso, bella salatura e acidità moderata...davvero buono!!

6. Champagne Brut Nature Blanc de Blancs "Avalon" - Charles Dofour

100% Chardonnay...netti sentori marini, erbe aromatiche e spezie, dragoncello e zenzero, e belle note vanigliate, di noce di cocco. Un vino molto elegante, diretto e di grande persistenza, con una leggera sfumatura legnosa.

So che potrei essere sceso troppo nel tecnico con la degustazione, ma, penso che, essendo Champagne tutt'altro che semplici e scontati, la cosa migliore è cercare di trasmettere ogni singola sensazione gusto-olfattiva che ogni vino mi ha dato; piccolo appunto sull'esame visivo; di solito ne do conto se mi colpisce in modo particolare, per quanto riguarda i vini sopra descritti, ovviamente avevano tutti colori brillanti tipici dello Champagne..

Sperando di non avere esagerato con la terminologia tecnica, vi consiglio caldamente, se vi capita, di assaggiarli, e, se li trovate in enoteca, vi avviso che sono bottiglie che viaggiano sui 70€...ma per uno Champagne di questo tipo...ne vale davvero la pena!!!


 
Cheers!!

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