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venerdì 27 dicembre 2013

I miei vini di Natale

Per le feste natalizie, il bello è sempre ritrovarsi con tanti parenti e amici...e, scusate la banalità, ma cosa viene da pensare quando si sta insieme tutti intorno ad un tavolo?...

Ovviamente ad un bicchiere di vino!!!

Quest'anno ho deciso di bere e far bere questi vini...


Franciacorta Brut Cuveè Prestige Cà del Bosco: Bellissimo il colore..giallo paglierino molto brillante..bollicine piccole piccole..e davvero morbide al palato. Oltre ai bei profumi di frutti e fiori bianchi, colpisce la grande freschezza e pulizia che lascia in bocca. Un classico di sicuro effetto.

L'abbiamo accompagnato a, tartine di pane ai cereali con storione affumicato, uova di salmone e dragoncello, cappesante in conchiglia alla triestina, sformatino di porri e patate con dressing di kumquat, e a polpettine di merluzzo su crema di patate al timo.

Pinot Grigio "Gris" Lis Neris 2011: Gran bel vino innanzitutto..al di là di ogni commento tecnico..l'occhio vede il colore dell'oro..il naso un giardino di fiori gialli..frutti gialli e note esotiche..il palato sente una bella morbidezza..accompagnata da una bella mineralità..con un finale leggermente amaricante.

L'abbiamo accompagnato a, lasagnette al ragù di pesce, filetto di gallinella al cartoccio con pomodorini e olive nere di Gaeta e come carne, cappone bollito con mostarda di pere artigianale.

dulcis in fundo...

Sicilia IGT Passito "Ecrù" Firriato 2009: Qui sono tremendamente e sfacciatamente di parte...a me questo vino piace da matti!! lo berrei anche a colazione!!!...lo devo descrivere??...chiudete gli occhi e pensate alla Sicilia, una terrazza che dà sul mare e lì vicino c'è un giardino fiorito d'aranci...e immaginate il colore del sole che al tramonto si tuffa nel mare...Questo..PER ME..è questo vino!

L'abbiamo abbinato al panettone milanese artigianale...come da tradizione




Prosit!


giovedì 12 dicembre 2013

Parlando di Champagne

Con Ais Milano, prima di due puntate sullo Champagne (dimensione artigianale), ossia le produzioni di piccoli vigneron.

La prima serata porta il titolo "Il cuore pulsante della Champagne", e a guidarci in questo, sempre magico mondo, è Samuel Cogliati, grandissimo conoscitore di Francia e vino.

Qualche dato numerico circa la regione della Champagne:

Proprietà vigneti: Vigneron 90%
                             Grandi Maison 10%
                              (dati 2010)
Spedizione bottiglie: Vigneron + Cooperative 31%
                                  Grandi Maison 69%
                                  (dati 2010)

Qualche dato tecnico circa la produzione:

Resa max 100-150q/ha
Vendemmia manuale obbligatoria
4 sistemi di potatura autorizzati


Veniamo ai vini in degustazione:

Blanc de Blanc Prestige - Diebolt Vallois
Extra Brut Cuveè 736 - Jacquesson
Brut Reserve - Bereche et fils
Brut Nature Grand Cru (Bouzy) - Benôit Lahaye
Brut Nature Rosè "Zero" - Tarlant
Extra Brut Premier Cru "Le Mont Benôit" - Emmanuel Brochet

Commenti?..a costo di essere banale e scontato, a me sono piaciuti TUTTI!!
Quello che posso dire in più è che soprattutto 2 cose mi hanno colpito:

Se confrontati con quelli prodotti dalle grandi Maison, hanno forse un carattere più aggressivo e scontroso, ma che comunque piano piano, evolve in ogni caso in quella grande eleganza che contraddistingue il nettare che proviene da questa terra magica. Il nostro relatore paragonava alcuni di quelli in degustazione, a degli adolescenti (il rosé addirittura ad un adolescente molto ribelle), e direi che migliore metafora non poteva essere fatta. Insomma, sono vini che trasudano molta personalità, rispetto magari a prodotti di grandi case che, per filosofia ricercano una finezza ed una produzione più standardizzata.

La seconda cosa, che in realtà viene di conseguenza alla considerazione precedente, è la grandissima complessità e diversità tra i diversi vini. All'olfatto i profumi evolvevano di continuo in ogni vino, dalle erbe aromatiche alla frutta fresca e in confettura, da sentori iodati e minerali agli eterei, fino ad arrivare addirittura a sentori animali(!!)  ed ognuno di questi cominciava a raccontare quello che poi avremmo scoperto all'assaggio. Anche qui ogni vino era molto diverso l'uno dall'altro, dove grandissima freschezza, sapidità (salinità in alcuni casi) e una carbonica finissima, si intrecciavano tra loro, creando ogni volta un mosaico diverso. Forse solo nel caso del primo vino, queste componenti erano poco equilibrate, ma comunque non tale da essere un grande difetto.

Ultima cosa...il mio preferito in assoluto è stato il - Brut Nature Rosè "Zero" - Tarlant - definito dal relatore "Punk" per questa sua sfrontatezza ma al contempo grande complessità!
...a parte il fatto che il vino era sensorialmente spettacolare, quando un vino viene definito così, per uno che è cresciuto con i RAMONES, CLASH ed EXPLOITED, non può che essere il vino preferito!!!!!





Alla prossima puntata!!!


giovedì 5 dicembre 2013

Tokaji...Esszencia di un vino

Confesso...aspettavo la serata di ieri da qualche mese, perchè ho un debole per questo nettare che si chiama Tokaji. Purtroppo non sono riuscito ad assaggiarne tanti fino ad adesso, perciò ero impaziente di scoprire tutto di questo vino.

Mariano Francesconi, presidente AIS Trentino, con grande competenza, ci ha illustrato tutti gli aspetti riguardanti clima, terreni, vitigni, tecniche di produzione, ma soprattutto la storia che risale al 1500!!

Molto interessante! scopro che fu il primo vino ad avere qualcosa simile ad una attuale denominazione, che era apprezzato da Luigi XIV, il quale coniò la famosa frase "Il re dei vini, il vino dei re", che, venendo più ai giorni nostri, passa un periodo buio negli anni di nazismo e comunismo nel '900, ma che rinasce negli anni '90 riprendendo quel filo di storia iniziata tanto tempo prima.

Un'altra cosa che mi ha colpito è l'estrema varietà di terreni, con una forte connotazione vulcanica, ma anche Löss e un tipo di argilla molto compatta che si infiltra negli strati rocciosi.
Tipi di terreni della zona Tokaji

I vitigni vengono coltivati, su una superficie di 5967 ha, nella zona est del paese in un clima poco piovoso. La cittadina di Tokaji si trova alla confluenza di due fiumi, il Tisza (dalla portata maggiore) e il Bodrog che è invece quello che disegna poi la valle dove si dislocano i vari vigneti, anche qui divisi come in Francia, tra quelli di maggior e minor pregio.

I vitigni che entrano nella composizione del vino sono:

FURMINT, HARSLEVELU, SARGA MUSKOTALY (Moscato giallo/Muscat Ottonel)

Alcuni vitigni meno coltivati:

ZETA (Furmint X Bouvier)
KOVERSZOLO (Grasa Cotnari)
KABAR (Bouvier X Harslevelu)
GOHER

I vini in degustazione:

  •   Öreg Király Tokaji Furmint 2011 - Barta Pince
  • Tokaji Száraz Szamorodni 2000 - Dereszla Pincészet
  • Tokaji Aszú 5 puttonyos 2008 - Royal Tokaji Wine Company
  • Tokaji Aszú 6 puttonyos 2003 - Árpád-hegy Pince
  • Tokaji Aszú 6 puttonyos Birtokválogatás 1999 – Tokaj Oremus Pincészet
  • Tokaji Esszencia 2000 - Pajzos Pincészet

Che dire...interessante il Furmint in versione bianco secco, mi ha ricordato un vino con un po' di mineralità di un Riesling e con un tocco vegetale stile Sauvignon.

Il Szamorodni 2000 è un vino particolare, affinato in botte scolma sotto il velo di Flor (tipo Vin Jaune o Sherry Fino senza fortificazione); anche qui sono di parte, in quanto adoro questa tipologia di vini..e anche questo mi dà grande emozione!! tipici sentori da invecchiamento sotto il velo di flor davvero piacevoli (frutta secca, noce) con leggeri tocchi floreali e di idrocarburi; in bocca grande freschezza e una bella avvolgenza.

Veniamo alle versioni Aszú, vale a dire acini appassiti e botritizzati aggiunti in macerazione a mosto o vino che creano una poesia...più o meno dolce secondo quante Puttonyos vengono aggiunte
Ovviamente ho trovato le 3 tipologie Aszú in degustazione di grande livello, come mi aspettavo!
Un crescendo di emozioni...dal 2008 già complesso ma che può evolvere ancora molto, passando per il 2003 dal color topazio che sfodera grande eleganza sia nei profumi che all'assaggio, arrivando a quello che ho apprezzato di più, il 6 puttonyos Birtokválogatás 1999.
Bellissimo colore ambra, profumi infiniti...dalla frutta alle note mielate, erbe officinali, note minerali, note eteree, di cera, zafferano e spezie dolci...insomma tantissime sfumature!!
In bocca ripete tutto quello che rivelava all'olfatto, su una grande struttura acida che accompagna la dolcezza (residuo zuccherino molto importante) ma che non la lascia prevalere...infatti qualche secondo e la dolcezza viene avvolta da questa spinta di freschezza, e insieme, creano un'alchimia con una morbidezza che lascia una scia lunghissima assolutamente non stucchevole.

Per finire L'"Esszencia", davvero un nettare...3% vol e 525g/l di residuo zuccherino..una consistenza da sciroppo...profumi dolcissimi ed elegantissimi...una carezza di miele in bocca...degustato poi mentre guardavamo, a luci spente, le belle foto delle cantine tipiche del Tokaji, formate da km di corridoi sotterranei e ricoperte dal Cladosporium altra muffa importantissima per l'invecchiamento del vino, in quanto regolatore dell'umidità.

Esperienza sensoriale e culturale fantastica!!...le mie aspettative totalmente rispettate!!
Bottiglie a fine serata!!

Concludo con una citazione; siccome ho qualche difficoltà con la lingua magiara, non ricordo il nome del personaggio che nel '500 volle cercare di scoprire l'alchimia che si veniva a creare in quel luogo e che desse vita a questo nettare, e che alla fine sentenziò:

"L'oro nasce dalla muffa"

Chapeau!