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giovedì 12 dicembre 2013

Parlando di Champagne

Con Ais Milano, prima di due puntate sullo Champagne (dimensione artigianale), ossia le produzioni di piccoli vigneron.

La prima serata porta il titolo "Il cuore pulsante della Champagne", e a guidarci in questo, sempre magico mondo, è Samuel Cogliati, grandissimo conoscitore di Francia e vino.

Qualche dato numerico circa la regione della Champagne:

Proprietà vigneti: Vigneron 90%
                             Grandi Maison 10%
                              (dati 2010)
Spedizione bottiglie: Vigneron + Cooperative 31%
                                  Grandi Maison 69%
                                  (dati 2010)

Qualche dato tecnico circa la produzione:

Resa max 100-150q/ha
Vendemmia manuale obbligatoria
4 sistemi di potatura autorizzati


Veniamo ai vini in degustazione:

Blanc de Blanc Prestige - Diebolt Vallois
Extra Brut Cuveè 736 - Jacquesson
Brut Reserve - Bereche et fils
Brut Nature Grand Cru (Bouzy) - Benôit Lahaye
Brut Nature Rosè "Zero" - Tarlant
Extra Brut Premier Cru "Le Mont Benôit" - Emmanuel Brochet

Commenti?..a costo di essere banale e scontato, a me sono piaciuti TUTTI!!
Quello che posso dire in più è che soprattutto 2 cose mi hanno colpito:

Se confrontati con quelli prodotti dalle grandi Maison, hanno forse un carattere più aggressivo e scontroso, ma che comunque piano piano, evolve in ogni caso in quella grande eleganza che contraddistingue il nettare che proviene da questa terra magica. Il nostro relatore paragonava alcuni di quelli in degustazione, a degli adolescenti (il rosé addirittura ad un adolescente molto ribelle), e direi che migliore metafora non poteva essere fatta. Insomma, sono vini che trasudano molta personalità, rispetto magari a prodotti di grandi case che, per filosofia ricercano una finezza ed una produzione più standardizzata.

La seconda cosa, che in realtà viene di conseguenza alla considerazione precedente, è la grandissima complessità e diversità tra i diversi vini. All'olfatto i profumi evolvevano di continuo in ogni vino, dalle erbe aromatiche alla frutta fresca e in confettura, da sentori iodati e minerali agli eterei, fino ad arrivare addirittura a sentori animali(!!)  ed ognuno di questi cominciava a raccontare quello che poi avremmo scoperto all'assaggio. Anche qui ogni vino era molto diverso l'uno dall'altro, dove grandissima freschezza, sapidità (salinità in alcuni casi) e una carbonica finissima, si intrecciavano tra loro, creando ogni volta un mosaico diverso. Forse solo nel caso del primo vino, queste componenti erano poco equilibrate, ma comunque non tale da essere un grande difetto.

Ultima cosa...il mio preferito in assoluto è stato il - Brut Nature Rosè "Zero" - Tarlant - definito dal relatore "Punk" per questa sua sfrontatezza ma al contempo grande complessità!
...a parte il fatto che il vino era sensorialmente spettacolare, quando un vino viene definito così, per uno che è cresciuto con i RAMONES, CLASH ed EXPLOITED, non può che essere il vino preferito!!!!!





Alla prossima puntata!!!


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